In un vuoto cielo
ADELE DIPASQUALE & HUNTER LONGE • CURATED BY GIACOMO GALLETTI & GABRIEL STOECKLI
18.11.2023 - 13.01.2024
In un vuoto cielo è una bipersonale che mette in relazione le pratiche dell’artista californiano con base in svizzera Hunter Longe e l’artista e ricercatrice italiana con base a The Hague Adele Dipasquale. EntrambÉ™ lÉ™ artistÉ™ mettono in campo nel loro lavoro un approccio profondamente di ricerca sia per quanto riguarda le tematiche affrontate sia per l’esecuzione, sperimentale che unisce tecniche tradizionali come incisione su rame, filmati su pellicola sia. Alimentata dalla teoria femminista, Dipasquale lavora con diversi mezzi fra i quali film analogici, sperimentazioni vocali e scrittura per mettere in discussione i limiti del binarismo culturale – dalla femminilità alla naturalità , dalla finzione ai fatti – ed esplora il linguaggio. La sua ricerca parte da un’indagine profonda sul potere dei nomi: come le parole producono mondi e permettono l’esistenza di certe cose e non di altre. Nella sua pratica indaga come i costrutti linguistici diano forma alla realtà , come operino e come possano essere strumenti di oppressione e resistenza. In questo processo, cercano di trovare strategie di rifiuto e, possibilmente, di riparazione rispetto alle definizioni e alle tassonomie normative.
In un vuoto cielo is a two-person show that brings together the practices of Swiss-based California artist Hunter Longe and The Hague-based Italian artist and researcher Adele Dipasquale. Both artists bring to bear in their work a profoundly research approach both in terms of the themes addressed and the execution, experimental combining traditional techniques such as copper etching, film on film both. Empowered by feminist theory, Dipasquale works in a variety of mediums including analog film, vocal experimentation and writing to question the limits of cultural binarism -from femininity to naturalness, from fiction to fact- and explores language. Her research begins with a deep inquiry into the power of names: how words produce worlds and allow certain things to exist and not others. In her practice she investigates how linguistic constructs shape reality, how they operate and how they can be tools of oppression and resistance. In this process, they seek to find strategies of refusal and, possibly, repair with respect to normative definitions and taxonomies.
VILLA FLORIDA
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Switzerland