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IL PIÙ BELL’ERRORE DEL MONDO

Valentina Pini and Francesco De Bernardi • curated by di Giacomo Galletti e Gabriel Stoeckli

06.03 — 30.03.2022

In II più bell’errore del mondo le pratiche artistiche di Francesco De Bernardi e Valentina Pini, in parte distanti per tecniche e approccio, si incontrano all’interno di Sonnenstube in una bi-personale che presenta una serie di loro produzioni recenti.

A spasso fischietto…
Entrando oggi a Sonnenstube ci si imbatte subito in due personaggi, dalla forma di un letto appoggiati al muro che discutono distrattamente. Davanti a loro, sul pavimento ricoperto di cartone, fra le impronte dei visitatori e delle visitatrici, giacciono abbandonate alcune scarpe, che dopo aver compiuto qualche passo sono state lasciate sul pavimento o accantonate sotto al
calorifero. La sensazione di intuire la presenza di frammenti di storie, di riconoscere parti di narrazioni di cui ci sfugge il quadro complessivo è evocata dalle sculture di De Bernardi. Questa sensazione si alterna all’immensità percettiva delle installazioni aeree di Valentina Pini.
…Nel bagliore del sole…
Dal soffitto, in parte retroilluminati, pendono sospesi alcuni pannelli di polietilene e metallo. Attraverso un processo di trasformazione del significato e di fantasiosa morfogenesi le lastre semitrasparenti modellate da Valentina Pini sono state scaldate e poi deformate imprimendoci frutta e verdura. Le forme in negativo così ottenute, riempite di bioresine colorate, si
distanziano dai riconoscibili positivi vegetali diventando quello che ricorda un ecosistema in mutazione oppure una capsula di petri nella quale proliferano fantasiosi microrganismi. Muovendosi sotto queste opere, e perdendosi nelle trasparenze e nei riflessi è possibile immergersi nell’ingrandimento di un microcosmo ambiguo fatto di contrasti tra familiarità e straniamento: fra l’asetticità dei materiali tipici dei controsoffitti di un ufficio e le mutazioni impreviste di una coltura microbiologica.
Sempre di origine vegetale è la forma di partenza usata per realizzare In the glare of sun. Nella stessa maniera di alcune tecniche tradizionali di fusione, un pompelmo è stato impresso nella creta ed il solco è stato riempito con una resina ecologica.
Il lavoro di Pini, gioca spesso con l’ambiguità di certi oggetti quotidiani, decontestualizzati attraverso la loro riproduzione in materiali inusuali o attraverso le ripetizioni ed estensioni che le loro forme possono generare.
…Mi ci proietto…
Nei lavori di De Bernardi, che man mano si incontrano per la stanza, piccole porzioni di vita quotidiana vengono isolate e restituite attraverso micronarrazioni sotto forma di diversi media e materiali come ad esempio in Stroll: un lavoro testuale che prende forma grazie al medium scultoreo; il protagonista dell racconto passeggia e riflette tra sé e se mentre i suoi pensieri
vengono registrati al suolo tramite le impronte lasciate dalle scarpe. Oppure in Untitled (Fiu Fiu) il cui fischio anima ritmicamente e ossessivamente lo spazio espositivo. Non vi sono elementi sufficienti per capire a fondo lo stato d’animo del personaggio che con lo sguardo fisso fischietta imbarazzato, contento, o sovra pensiero. La percezione di questi mondi e queste storie in miniatura, come fossero osservati da lontano, amplifica la nostalgia che caratterizza lo sguardo e la produzione dell’artista.
…C’è frutta nel tetto!
Il più bell’errore del mondo è la seconda esposizione della programmazione annuale di Sonnenstube che quest’anno è dedicata al romanzo di Gianni Rodari intitolato: La torta in cielo. Un racconto che parla di educazione, libertà e tolleranze. Una storia di ordinaria fantascienza che deraglia in una sarabanda di gioiose invenzioni.

Francesco De Bernardi (IT) 1995 Nato a Vimercate (MI) nel 1995, Francesco De Bernardi vive e lavora a Losanna. Si è laureato in arti visive alla Naba di Milano e ha ottenuto un master presso l’ECAL di Losanna nel 2020. Ha esposto in diversi contesti istituzionali e non, tra i quali: Galerie Crèvecoeur (Parigi), Villa Necchi (Milano), Lokal-int (Bienne)e presso Il Centre d’Art Contemporaine di Ginevra.

Valentina Pini (CH) 1982 Ticino Vive e lavora a Zurigo, Svizzera. È laureata al master di scultura Royal College of Art di Londra. La sua pratica predilige l’installazione e la scultura ma non si preclude l’utilizzo di altri media come, il video e la fotografia. Nel 2019 è stata selezionata per la residenza a Johannesburg di ProHelvetia. Nel 2021 è stata tra le finaliste e i finalisti di Swiss Art Awards.Tra le mostre recenti ricordiamo: 2021 Rimembrana, Nano, Zürich (duo show); la Regionale, Lugano, Villa Ciani; Put-to-bed, Last Tango, Zürich; Swiss Art Awards, Basel; 2020 Curiosity killed the cat — Kunsthalle Arbon, Arbon (Solo Show).

In II più bell’errore del mondo (The most beautiful mistake in the world) the artistic practices of Francesco De Bernardi and Valentina Pini, partially distant in terms of techniques and approach, meet together in a duo show at Sonnenstube presenting a series of recent works.

walking and whistling…
Entering Sonnenstube offspace, one immediately comes across two bed-shaped characters, absent-mindedly discussing, leaning against the wall. In front of them, on the cardboard-covered floor, among the footprints of the visitors, lie a few abandoned shoes, that after having taken a few steps have been left on the floor or shelved under the heater.
The sensation of hardly grasping the presence of fragmented stories, of recognizing parts of narrations of which the overall picture escapes us, is evoked by De Bernardi’s sculptures. These feelings are alternated with the perceptive immersion of Valentina Pini’s aerial installations.
…In the glare of the sun…
Partly backlit by neons, three structures composed by polyethylene and metal are hanging from the ceiling. Through a process of transformation of meaning and imaginative morphogenesis, the semi-transparent plastic sheets modeled by Valentina Pini have been heated and then deformed by imprinting fruits and vegetables. The negative forms thus obtained, then filled with colored bio resin, stand out from the recognizable positive vegetal, becoming what reminds of a mutating ecosystem or a petri dish in which fanciful microorganisms proliferate. By moving under
these works, and getting lost in the transparencies and reflections it is possible to immerse yourself in the enlargement of an ambiguous microcosm made of contrasts between familiarity
and estrangement: between the asepticity of a suspended ceiling in a office space and the unexpected mutations of a microbiological culture. In the same manner as some traditional casting techniques,to create In the glare of sun a grapefruit has been imprinted in the clay and the groove has been filled with an ecological resin.
Pini’s work often plays with the ambiguity of certain everyday objects, decontextualized through their reproduction in unusual materials or through the repetitions and extensions
that their forms can generate.
…I project myself into it…
In De Bernardi’s works, which are gradually encountered around the room, small portions of everyday life are isolated and returned through micro-narratives in the form of different media and materials as for example in Stroll, a textual work that takes shape thanks to the sculptural medium: the protagonist of the story walks and reflects between himself and himself while his thoughts are recorded on the ground through the footprints left by his shoes, or in Untitled (Fiu Fiu), whose whistle rhythmically and obsessively haunts the exhibition space. There are not enough elements to fully understand the state of mind of the character, who, with a fixed gaze, perpetually whistles embarrassed, pleased or lost in thought.
The perception of these worlds and stories in miniature, as if observed from afar,
amplifies the nostalgia that characterizes the artist’s gaze and production.
…There’s fruit on the roof!
Il più bell’errore del Mondo is the second exhibition of the annual program of Sonnenstube which this year is dedicated to Gianni Rodari’s novel entitled: The pie in the sky.
A story that speaks of education, freedom and tolerance. A story of ordinary science fiction that derails in a saraband of joyful inventions.

Francesco De Bernardi
Born in Vimercate (MI) in 1995, Francesco De Bernardi lives and works in Lausanne. He graduated in visual arts at the Naba in Milan and obtained a master’s degree at ECAL in Lausanne in 2020.
He has exhibited in several institutional and non-institutional contexts, including: Galerie Crèvecoeur (Paris), Villa Necchi
(Milan), Lokal-int (Bienne) and at the Centre d’Art Contemporaine in Geneva.

Valentina Pini (CH) 1982 Ticino
Lives and works in Zurich, Switzerland.
She is a graduate of the Royal College of Art Master of Sculpture in London. She works mostly with installation and sculpture but does not preclude the use of other media such as, video and photography. In 2019 she was selected for the Johannesburg residency of ProHelvetia. In 2021 she was among the finalists and finalists of the Swiss Art Awards.
Recent exhibitions include: 2021 Rimembrana, Nano, Zürich (duo show); la Regionale, Lugano, Villa Ciani; Put-to-bed, Last Tango, Zürich; Swiss Art Awards, Basel; 2020 Curiosity killed the cat – Kunsthalle Arbon, Arbon (Solo Show)

Foto: Mattia Angelini