Per Scale e Cortili
with Eleonora Meier and Ugo Gattini ā¢ curated by Giacomo Galletti
08.10 ā 02.11.2022
Un camion mercedes corre allāimpazzata guidato da un autista ad occhi chiusi. Sembra non accorgersi del passeggero imprevisto sul tetto e ancora meno del tifoso al suo interno intento a gustarsi una bistecca. Dietro di loro una grande figura vestita di rosso sta in piedi tra lāuscio di una porta attraverso cui sbircia il compleanno di un merlo.
Per scale e cortili ĆØ una bipersonale di Ugo Gattini ed Eleonora Meier che, per mezzo di una ricca selezione di acquarelli di grandi dimensioni (Meier) e sculture (Gattini) affolla Sonnenstube di personaggi coinvolti nelle loro buffe e a volte sfortunate vicissitudini. La mostra apre a spazi architettonici che si sbilanciano in prospettive impossibili e ci fa incontrare piccoli
oggetti disposti tra gli archi, le stanze e le scale di Villa Florida. Una delle peculiaritĆ che contraddistingue la selezione di opere inedite di Ugo Gattini ĆØ che alcune di esse esistono da molti anni. Lāartista ci convive lasciandole appese o appoggiate in casa cosƬ come nel giardino fuori dallāatelier, spostandole, ogni tanto modificandole e riparandole quando serve. Lāatelier per Ugo funziona come un insolito macchinario imaginifico, attivato attraverso il tempo e alimentato da unāaccurata selezione di materie date in pasto alla sue logiche personali. Terracotta e cruda, mastici, objets trouvĆ©s, vernici, gesso, ma anche materiali edibili come farine, uova, cannella vengono selezionati e conservati in modo da essere digeriti, assemblati e a volte fritti in sculture, con calma di anni o in un baleno. Alcune di queste sculture portano con sĆ© imprevedibili situazioni: nella scultura Per gli amici ad esempio, una vespa ha deposto una larva. Una volta adulto lāinsetto ĆØ volato via, sbucando dal suo nido,
lasciando il personaggio ritratto nella scultura a bocca spalancata. Scendendo le scale, mentre si ĆØ ancora in piedi sui gradini di granito, ĆØ possibile notare un piede fuoriuscire da una lastra di marmo e un dito medio fare capolino bilanciando sullāultima falange due sfere. Accanto, lunghissimi capelli colano dalla testa di una donna che si appoggia ad un plinto come colta da una vertigine. Un lungo corridoio apre unāuscita imprevista nelle architetture di Villa Florida mentre, giusto dietro lāangolo, un cavallo, un pancake e un orsetto si incontrano per colazione. Eleonora Meier dipinge serie di acquerelli in cui come delle scenografie le architetture rappresentate creano luoghi tridimensionali in bilico tra lāimmaginario e il verosimile. Questa ambivalenza ĆØ accentuata dalla bidimensionalitĆ delle texture dei materiali, contrapposte alle prospettive delle piastrelle ornamentali e da soluzioni disegnative vicine al fumetto contemporaneo tanto quanto alla pittura medievale occidentale. Finti marmi, che ricordano le pietre del mendrisiotto, motivi classici delle persiane di legno degli altipiani svizzeri si
fondono a riferimenti autobiografici esplodendo palette cromatiche estratte da coloratissime sneakers.
Le grandi campiture piene, rese ancora piĆ¹ bidimensionali dal riemergere della carta attraverso il sottilissimo velo dellāacquarello sono abitate da rappresentazioni ambigue e misteriose e da personaggi dei quali vediamo solo delle parzialitĆ . Le anatomie, sporte, celate o galleggianti riportano al rapporto dellāartista con il formato. La grande dimensione
permette infatti a chi dipinge e a chi osserva di immergersi in questi luoghi bizzarri, ad un solo passo di distanza dallāentrarci salendo una scala di marmo blu, o fiondandosi in un ripido corridoio. Vi invito, finito di leggere questo testo, a risalire
al piano superiore e ad afferrare Lāesploratore accompagnandolo a fare un nuovo giro per le sale, girovagando per le miriadi di possibili storie emergenti fuori campo.
G.G
Ugo Gattini (Sesto San Giovanni, 1995)
Trascorre la sua infanzia in Valtellina. Dal 2019 vive a Monza e lavora tra il Ticino e Milano come artista e fotografo freelance. Dal 2021 con il collettivo innesti ricerca soluzioni per un modello alternativo di vita ecologica e comunitaria. Tra le mostre recenti ricordiamo: Petrarubra festival, in collaborazione con Ilaria di Emidio a cura di Dalia Pisoni e Roberto Mezzaroma, 2021. Erbacce, collettiva off-site a cura di Lorenzo Lunghi, Edoardo Manzoni, Andrea Bocca e Mattia Angelini, 2020. Dediche, mostra collettiva sonora a cura di Sonnenstube, in collaborazione con Lumpen Station, 2020. Luna Nuova Residenza
Fornace, a cura di Edoardo Manzoni e Giada Olivotto, 2019. Miraggio, collettiva Off-site a cura di Lorenzo Lunghi e
Edoardo Manzoni, Fontanile Fontanone (Farinata), 2019. Eleonora Meier (Mendrisio, 1977) Vive e lavora a Zurigo. Ha studiato ad Amsterdam presso la Gerrit Rietveld Academie e a Zurigo presso la ZHdK. La sua pratica artistica, che ruota attorno ai medium della pittura e del disegno, si concentra sullāappropriazione e la ricostruzione di architetture effimere che abitano in false prospettive. La pittura di Meier ĆØ un gioco sottile di addizioni e sottrazioni che si costruiscono in una logica
bidimensionale.Il suo lavoro ĆØ stato esposto in diverse occasioni e contesti, fra i quali possiamo ricordare: Museo dāarte, Mendrisio; Passage de Retz, Paris; La Rada, Locarno; Museum Haus Konstruktiv, Zurigo; Bonnefanten Museum,
Maastricht.
Foto Mattia Angelini


















