Sonnenstube

BLIND DATE #5
07.04 – 04.05.2019

Ambra Viviani + Luca Veuillet
a cura di Giada Olivotto e Gabriel Stoeckli

Sonnenstube è giunta al suo Blind Date #5! Quinta ma non ultima occasione, della serie di appuntamenti dedicati all’incontro, per scoprire il lavoro di due artisti invitati per l’occasione. Una connessione quasi “forzata” che porta gli artisti coinvolti alla creazione di opere volte a dialogare fra loro, sviluppando comportamenti interessanti e inaspettati.

IMMATURE GRAND HOTEL è la struttura portante pensata da Luca Veuillet in occasione della mostra BLIND DATE#5, una composizione su più livelli che accoglie al suo interno l’opera di Ambra Viviani. Il percorso espositivo comincia nella vetrina di Sonnenstube con un installazione dell’artista ispirata al romanzo Ferdydurke di Witold Gombrowicz. Il protagonista del romanzo chiamato Jojo in un capitolo del libro per attrarre la ragazza di cui è innamorato nasconde una mosca nella scarpa di lei. Un dettaglio che per Jojo corrisponde al più alto grado di provocazione a cui lui abbia potuto pensare. Luca con lo stesso atteggiamento attrae il visitatore, ad iniziare il percorso espositivo verso il 4°piano, nascondendo delle mosche all’interno dello spazio vetrina. Le ali leggere degli insetti muovendosi attivano un sistema che aziona la tenda a banda esposta dietro la scritta Sonnenstube.

Percorrendo il marciapiede, e quindi costeggiando l’edificio MOREL, verso il 4° piano, l’artista desidera che il suo fruitore entri in contatto con la poetica propria del lavoro. Infatti Luca si è ispirato proprio al contesto nomade e temporaneo che coinvolge l’edificio stesso. Un contesto di vita immatura intesa come una vita non sedentaria e ancora alla ricerca di un proprio spazio naturale. Luca immagina dunque MOREL come un Motel. Un luogo che incarna il simbolo stesso del nomadismo ma allo stesso tempo dell’accoglienza.

Lo spettatore viene accolto da un mondo transitorio ricostruito all’interno dello spazio espositivo del 4° piano. Gli elementi che compongono i vari livelli della mostra non sono immediatamente visibili e vanno quindi esperiti come vari spazi di un Motel. Appena entrati sono due gli elementi che attirano l’occhio: una grande tela con delle figure ancora da indagare e due punti luce, costituiti da due antiche lampade a sfera sospese.

La tela, un’opera dell’artista Ambra Viviani ospitata nell’architettura del Motel di Luca va vissuta come una visione pre morte. Allucinazione paranoica, la tela di Ambra, condita da un rebus da decifrare accoglie sulla sua superficie la raffigurazione di re di coppe, simbolo nei tarocchi dell’emozione, della creatività e dell’inconscio (spesso raffigurato con il trono che galleggia in un mare). Una carta, quella del re di coppe che invita alla comprensione: ecco perché sarebbe consigliabile decifrare l’intero rebus dipinto. Le tre teste di moro alla sinistra del re sono invece il simbolo della passione e della vendetta. Reduci da un immaginario popolare le teste di moro sono infatti ciò che rimane di una storia d’amore fra una giovane sicula e un moro, il quale dopo averle mentito la seduce. La giovane, appreso che il moro in realtà era sposato e l’avrebbe presto abbandonata, costernata durante la notte gli mozza la testa. Nel capo del suo amante coltiverà un tenero germoglio di basilico. L’opera pittorica è accompagnata da una scultura, i due elementi insieme compongono l’installazione dal titolo The Topology of Meiosis (in altri termini, come ogni specie sessuata sia necessariamente mortale), nel quale ritroviamo l’amore. La scultura è ispirata agli scheletri delle classiche poltrone d’aereo, il contesto dal quale proviene proprio l’ansia e le allucinazioni. L’artista deve forse prendere un aereo? Un umile pretesto quello cercato da Ambra che coinvolge la ricerca. La ricerca del testo, il quale tradotto dalla sua forma originale parla proprio del rapporto. “Nessuno rifiuta, detesta, o evita il piacere in sé -in quanto piacere- ma perché coloro che non sanno dedicarsi al piacere razionalmente incontrano conseguenze che sono estremamente dolorose. Né c’è ancora qualcuno che ama o persegue o desidera di ottenere il dolore di per sé -in quanto dolore- ma perché a volte si verificano circostanze in cui la fatica e il dolore possono procurargli un grande piacere”. L’artista è dunque in viaggio verso l’hotel o la sua installazione è la trasposizione materica della paura di volare e andarsene? La scultura è l’immagine di due teneri amanti che viaggiano abbracciati, mentre Ambra invita lo spettatore a sedersi nell’unico posto libero.

L’immaginario del viaggio e dell’accoglienza si riaffacciano dunque mescolandosi attraverso il dialogo che con i lavori di Luca che inserisce una struttura da cantiere, utilizzandola come display espositivo, sulla quale appone uno schermo. Il video presentato sembra introdurre un personaggio nuovo che vive nel Motel, o forse a MOREL. Un’anziana signora che canta canzoni popolari italiane. Chi saranno gli altri abitanti precari? Si può solo immaginarlo. È infatti l’elemento conclusivo della reception a donare il senso di attesa e mistero di tutta la mostra. Dal telefono fuoriesce una melodia che evoca un senso d’attesa.

BLIND DATE#5 è dunque un ambiente ricreato da Ambra e Luca per dare vita ad un immaginario abitabile entro il quale lo spettatore può perdersi nel tentativo di scoprire se è solo in transito o desidera fermarsi per comprenderne i suoi meccanismi.

AMBRA VIVIANI
è nata a Napoli e ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Brera a Milano -in pittura e arti plastiche- e poi la Hochschule für Gestaltung und Kunst a Basilea, città dove l’artista risiede e lavora attualmente. Il suo lavoro è composto da installazioni effimere e riconducibili ad un estetica propria dell’industrial design. L’artista è riconosciuta a livello internazionale per aver vinto: Fiorucci Art Trust Grant – UK nel 2016 e GGG Atelierhaus, 2 years subsidized atelier, Basel – CH nel 2017. Fra le residenze in cui è stata ospite possiamo trovare: Tropical Lab, Lasalle College of the Arts – Singapore, JUNGE AKADEMIE, Akademie der Künste, Berlin – Germania, Atelier Mondial Residency, Hangzhou.
LUCA VEUILLET
vive e lavora a Bruxelles e si è formato presso la HEAD di Ginevra. L’artista nelle sue opere studia questioni relative al movimento, alla celebrazione e all’artificio. La singolarità del suo approccio risiede nella formazione di istanti, azioni e situazioni richiamando a degli eventi o a dei ricordi propri e comuni. Allestendo l’effimero grazie all’uso dei formati ibridi presenta le sue opere d’arte, ovvero dei pragmatici dispositivi che segnano l’interesse per la creatività. I suoi lavori sono stati esposti presso diversi spazi indipendenti fra i quali possiamo trovare: one gee in fog, Médiathèque du FMAC, Topic e Duplex, La Galerie sempre a Ginevra.

Sonnenstube è aperta per te:

Tutti i sabati dalle 14.00 alle 18.00

O su appuntamento: +41 75 407 38 04



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